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Monastero di San Benedetto

da GGulisano
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Il Monastero di San Benedetto, sito in via Crociferi – già patrimonio UNESCO – è uno dei simboli della città di Catania, riconoscibile dall’arco che si apre sulla via e che congiunge la badia grande del Monastero con la badia piccola in cui oggi ha sede il MacS – Museo di Arte Contemporanea Sicilia. Dopo tre secoli di clausura, dall’aprile 2013 è possibile oltrepassare il portone di accesso del Monastero, edificato nel 1350 e successivamente ricostruito nei primi anni del XVIII secolo, in seguito al terremoto del 1693.

Nel corso dei secoli, il Monastero e la vita claustrale che racchiude, hanno ispirato scrittori e registi, divenendo l’ambientazione del romanzo di Giovanni Verga Storia di una capinera e dell’omonimo film, girato da Franco Zeffirelli proprio in via Crociferi.

Al Complesso monumentale appartiene anche la Chiesa di San Benedetto, fra le più importanti chiese del barocco siciliano e fra le più belle d’Europa. La chiesa fu mirabilmente affrescata dall’artista messinese Giovanni Tuccari in appena tre anni, fra il 1726 ed il 1729 e che proprio per la velocità della sua opera fu definito il fulmine del pennello. All’interno della chiesa va citata la preziosità dell’altare, interamente realizzato in diaspro siciliano con intarsi in oro zecchino e argento, la cantoria del 1712, dal quale ancora oggi è possibile udire l’armonioso coro delle suore di clausura e la monumentale scalinata degli angeli, che introduce all’interno della Chiesa. Suggestive, inoltre, sono le grate e le gelosie che caratterizzano il luogo.

Il percorso guidato all’interno del Complesso monumentale, ideato nel pieno rispetto delle religiose di clausura che ancora oggi abitano il Monastero, è stato progettato con l’intento di unire tre differenti dimensioni del racconto storico: l’archeologia, l’architettura e l’arte in maniera da fornire allo spettatore una panoramica della storia del Monastero che parte dai resti della domus romana recentemente scoperta all’interno del Monastero, fino all’attuale riqualificazione dei locali della badia piccola del Convento, dove ha sede il Museo di Arte Contemporanea Sicilia – MacS.

Con grande armonia, il Museo unisce la bellezza architettonica monastica settecentesca alla modernità dell’arte contemporanea. Il MacS è il tratto di unione che parte dalla lontana tradizione pittorica barocca, per approdare alla contemporaneità, promuovendo la conoscenza del panorama italiano ed internazionale dell’arte contemporanea.

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