«Catania, li so’ chiazzi, li so’ strati,
l’occhi di li so’ donni non tinciuti…
E la villa billini ‘ntra la stati
ccu lu passiggiu di tutti li ziti,
cu tristi, cu fistanti, e cu ‘ncagnati,
cu ‘ncunnatizzi, e cu tutti puliti […]»
(Nino Martoglio, Sonetti)
Ecco un passo preso dai sonetti del Martoglio.
Nino Martoglio nacque a Belpasso, in provincia di Catania, nel 1870. Regista, sceneggiatore, scrittore e poeta italiano, egli rappresentò un orgoglio catanese.
Martoglio, a soli 19 anni esordì nel giornalismo pubblicando a Catania il settimanale politico-letterario-umoristico edito dal 1889 al 1904 D’Artagnan, interamente ideato e scritto da lui, avente lo scopo di discutere arte, letteratura, teatro e politica.
Si distingueva per il suo verismo descrittivo dato dalla descrizione analitica e profonda della sua amata terra.Questa caratteristica la riscontrò Giosuè Carducci, apprezzandone proprio il suo primo ciclo di poesie: “Centona”-( prima raccolta).
Lo ricordiamo perché nel 1901 fondò la Compagnia Drammatica Siciliana con l’intento di far conoscere anche al di fuori della propria città il dialetto locale.
Il teatro con le sue opere furono i tratti salienti della sua carriera artistica e in questo campo collaborò molto con Luigi Pirandello. Debuttò anche al teatro Manzoni di Milano.
Un personaggio importante per noi catanesi e per la Sicilia, in quanto capace di aver preso tutti i pregi ma anche le realtà della nostra terra proponendole e riportandole sul palco o sui libri. Il suo linguaggio semplice e scorrevole ma intriso di sicilianità fu la chiave del successo.
Purtroppo, nel pieno del suo sviluppo artistico lo raggiunse la morte, nel 1921, quando, andando a trovare suo figlio in ospedale, precipitò in una tromba d’ascensore.